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L’America di Trump

martedì, 02 giugno 2020 13:41

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da: https://www.lastampa.it/
Rosario Pesce
L’America di Trump sta offrendo uno degli spettacoli peggiori dai tempi delle lotte per la liberazione del popolo nero.
La scena dell’omicidio del cittadino di colore ad opera di un agente di polizia, che ha ecceduto del suo potere, rappresenta bene l’immagine di un Paese dove i conflitti razziali non si sono mai sopiti del tutto, nonostante quella nazione abbia avuto un Presidente nero per ben otto anni.
Peraltro, l’immagine degli Stati Uniti diviene ancora più bieca, se si pensa che Trump è stato capace di avviare una vera e propria nuova Guerra Fredda, questa volta non con la Russia, ma con la Cina, che in questi anni è divenuta la prima potenzia mondiale in termini economici.
È evidente che tutti questi motivi di conflittualità, sia interni che sullo scacchiere internazionale, non fanno certo bene ad un Paese, che deve tornare ad esprimere una leadership autorevole che ha, ormai, perso.
Le prossime elezioni per la Casa Bianca, che si svolgeranno a novembre in un clima surreale visto il permanere della crisi Covid, non possono che essere un discrimine importante per una nazione, che oggi è disorientata e che è tornata a vivere le peggiori paure del secolo scorso.
Invero, l’avversario di Trump, il democratico Biden, non seduce le masse come, invece, faceva ai suoi tempi Obama o Kennedy, per tornare molto indietro nella storia.
Ma, una svolta ci deve essere, per il bene degli Americani e della stessa Europa, che agli occhi di Trump appare solo come un inutile orpello di Stati, che va decostruito in modo sistematico, perché considerato pericoloso per gli interessi del Paese dalla bandiera a stelle e strisce.
Forse, è possibile creare un nuovo corso, se vincerà Biden?
O, forse, la vittoria eventuale di Trump accentuerà le differenze - sociali ed economiche - all’interno di una nazione, che dimostra a volte di compiere un passo in avanti e cento indietro?
Non potremo che aspettare le elezioni di novembre, ma invero il mondo ha bisogno di un’America effettivamente liberale, democratica ed ossequiosa dei diritti civili, che - ormai - manca da qualche anno.
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